AGLA è una “saga” – così la descrive l’artista – narrata attraverso l’accostamento di tanti piccoli saponi (“spazio trasparente e appiccicoso all’olio di cocco”) usati come nuclei spaziali “congelati ed abitati da oggetti”. La costruzione di un archivio di reperti d’affezione si intreccia all’ipotesi di una metafora della memoria, che fissa, immobilizza, colora, ma sulla quale pesa il rischio continuo della dissoluzione.
(dal catalogo per Menotrenta testo di Maria Teresa di Roberto 2001)

Lastra in rame, matrice per AGLA
ALGA è un panetto di sapone giallo, rettangolare, all’olio di cocco
AGLA è il nome del luogo dove tutte le storie hanno inizio, oltre lo specchio.
Ogni sapone è mattone, tassello di una storia ed ha un suo posto sul muro ed un suo titolo.
L‘inversione propria al processo dell‘acquaforte e la lettura di una dimensione trasparente, a due fronti, è il punto di partenza per una narrazione non lineare.


Due punti: le prossime generazioni Museo dell’Infiorata Genzano, Roma

l’ultimo dei Mohicani 15 x 10 putasecca e acquaforte 1999