Nel giorno della celebrazione del ventennio della caduta del muro di Berlino, gli evasi della Spea è un intervento dettato dall’urgenza di rispondere al problema dei respingimenti nel mar Mediterraneo.
“Ci sembrava importante rendere visibile un problema invisibile, facendo emergere quei corpi, immaginandoli in un percoroso che dal mar Mediterraneo risalendo le correnti fluviali, li vedesse approdare nelle acque della Sprea a Berlino. ” Maksim Cristan
“Ho scelto il pongo come materiale, lo stesso con cui ho realizzato i Radar. Un grande corpo geografico di cui appaiono le propaggini, i rilievi. I radar ne sondano la posizione collocandoli nello spettro colore. Quegli stessi colori che sono misura della distanza, eco di una posizione nello spazio si ritrovano nella materia stessa dei frammenti di terra emersi, membra di un territorio di cui non si intravedono confini. Il confine è quello della superficie dell’apparire, la linea d’acqua che distingue quel che emerge da quel che rimane sommerso.” Valeria Sanguini