“warming coldstore”
Carbon black is the title of the project presented for the exhibition Coldstore in Berlin 2007.
Carbon Black is the name of a shade of black pigment and refers to coal as raw material, “carbone” in italian “Khole” in german, money in german jargon .
It consists in two parallele actions, a video projection and a performance, taking place in the underground Coldstore in Kreuzberg.
Carbon black è il titolo del progetto presentato per la mostra Coldstore di Berlino 2007.
Carbon Black è il nome di una tonalità di pigmento nero e si riferisce al carbone come materia prima, “carbone” in italiano “Khole” in tedesco, denaro nel gergo tedesco.
Consiste in due azioni parallele, una proiezione video e una performance, che si svolgono nel Coldstore sotterraneo di Kreuzberg.


The work connects two “working spaces” with a site specific proposal.
From my studio in the Edisonstr., in the industrial area of Berlin Schoeneweide, I see barges npassing by on the river Spee, filled with wood and caol coming from Poland, going to Poland.
The district where I have my studio in Rome, Valle Aurelia o “Valle dell’inferno” “Hell Valley” (near to the Vatican) because of its history dealing with BRICKS production. Chimney furnaces, would once fill the valley with heat and smoke. (But also chronicles of the 16th report a bloody battle where papal troops were massacred in this area, a real ‘inferno’)
L’opera collega due diversi “spazi di lavoro” con una proposta site specific per l’ex magazzino frigorifero di Kreuzberg.
Dal mio studio in Edisonstr., nella zona industriale di Berlino Schoeneweide, vedo le chiatte passare sulla fiume Spea, piene di legno e carbone, provenienti dalla Polonia e dirette in Polonia.
Il quartiere dove ho lo studio a Roma a Valle Aurelia o “Valle dell’inferno” (vicino al Vaticano) con la sua storia di produzione di mattoni. Chiamata Valle dell’inferno per le fornaci a camino, che riempivano la valle di calore e fumo fino afli anni 60. Le cronache del XVI secolo riportano anche di una sanguinosa battaglia, in cui le truppe papali furono massacrate in questa zona. Un vero e proprio “inferno”.

“window to hell”
The projection takes place in a scaled model of my studio in Rome. The full-wall projection is inserted into the space of the studio’s only window and door and the only natural light source.
I will project the super8 video “Finestra a Valle dell’Inferno”
18 times (every 30 min, 6 times)
The shutter opens 6 times during the 18 screenings.
“finestra all’inferno”
Lo spazio di proiezione è un modello in scala del mio studio a Roma. La proiezione a tutta parete è inserita nello spazio dell’unica finestra e porta dello studio e unica fonte di luce naturale.
Proietterò il film in super8 “Finestra a Valle dell’inferno” 18 volte (ogni 30 minuti x 6 volte)
La serranda si alza per 6 volte lasciando entrare la luce.
“warming
in the coldstore underground
I am turning 108 bricks into 108 “carbon black” bricks drawing them balck with charcoal
108 BRICKS: 18 X 6 BRICKS on my table
coldstore”
negli spazi della cella frigorifera
traformo 108 mattoni, in 108 mattoni di “nero carbone” disegnandoli con il carboncino
108 MATTONI: 18 X 6 MATTONI.

“Finestra a Valle dell’inferno” 2005 Super8 3 min

La luce della proiezione sembra provenire dalla persiana mentre si apre e si scopre la finestra.
The light of the projection seems to come from the shutter while opening and revealing the window.






Cprint (video stills) finestra all’inferno 1_6 2007